Dalla serie: quanta rabbia sul Web!
domenica, aprile 27, 2014
NO HATE SPEECH PLEASE!
Premessa doverosa
da parte mia, non sono una blogger, non sono una scrittrice, non sono una
make-up artist. Mi definirei una persona con molteplici passioni; collaboro e
seguo diversi blog, leggo tantissimo, scrivo, o quantomeno ci provo.
Navigando in
Internet, commentando blog o post, leggendo interventi altrui mi sono
soffermata un attimo a riflettere su una cosa che purtroppo accade spesso.
Troppo spesso. Noto sempre di più da parte della gente il sentirsi autorizzata
ad essere maleducata. Avverto nei loro commenti una rabbia, una frustrazione,
degli attacchi sconcertanti.
E’ giusto esprimere
il proprio pensiero, è giusto mantenere le proprie opinioni, è giusto anche
sfogarsi. Però tutto va fatto con educazione e moderazione.
A mio avviso,
quando si entra nel profilo di una persona su un social network o un blog per
commentare un post, si deve entrare in punta di piedi. Qualsiasi sia il tema
affrontato, la causa, la ragione.
Siamo ospiti nei
siti altrui ed è come se entrassimo in casa loro, dobbiamo essere rispettosi e
comportarci come se fossimo a casa di una nostra amica. Il fatto di stare
dietro uno schermo infatti non ci autorizza affatto ad esprimerci in modo
violento, aggressivo e maleducato.
Spesso si risponde
di pancia, leggiamo una cosa che proprio non riusciamo a condividere e prese
dalla furia del momento, vedendo in quel commento un “nemico”, rispondiamo di
istinto senza pensare poi che quello che diciamo spesso ha delle conseguenze.
Mi chiedo perché riversare tutto quell’odio in un commento? Perché scaricare la
rabbia e le frustrazioni ed offendere una persona che nemmeno si conosce
personalmente?
Esempi ne potrei
fare a migliaia, questo atteggiamento non risparmia nessuno, nemmeno personaggi
famosi dello spettacolo, politici, calciatori. Ma anche persone comuni, persone
che esprimono un parere, che postano una foto, che condividono uno stato.
Come giustificare
tutto questo? Vogliamo dare la colpa alla crisi? Alla disoccupazione? Alla
questione economica? Alla carenza di affetto? Non ci sono scuse per un
comportamento simile.
Le parole fanno
male, gli insulti fanno soffrire, la cattiveria gratuita procura dolore. E non
è solo una questione di sensibilità.
Io credo che nella
maggior parte dei blog o nei post, ci sia solo voglia di condivisione di un
momento di relax, di svago, di interessi comuni. Nessuno ci costringe a seguire
delle persone che non ci piacciono. Personalmente se leggo un commento o un
articolo che non mi interessa o che non mi piace, non mi sento obbligata a
commentarlo. Posso scegliere, un po’ come la tv, basta il telecomando per
cambiare canale.
Ci vuole rispetto
per i gusti altrui, per le scelte altrui, per le cause altrui. Giuste o
sbagliate che siano a nostro parere.
Perché farne una
lotta personale? E nel caso in cui commentiamo perché non usare dei modi
rispettosi come se parlassimo vis – à – vis?
A meno che non si
voglia diventare dei “troll” – sono i provocatori che lanciano messaggi pieni
di ostilità, rabbia ed invidia - io eviterei un atteggiamento di questo tipo.
Se mi posso permettere un consiglio, take it easy.
Ed ora scatenate
l’inferno!!!
A presto, Carly Rainbow.
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